Il 16 marzo l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la circolare 5/E contenente le linee guida per la corretta applicazione del credito d’imposta per ricerca e sviluppo introdotto con la legge n. 190/2014 (Legge di stabilità 2015).
Il credito d’imposta è uno strumento di natura fiscale che intende incentivare gli investimenti delle imprese in attività di ricerca e sviluppo, ossia di quelle attività volte all’acquisizione di nuove conoscenze, all’accrescimento di quelle esistenti e all’utilizzo di tali conoscenze per nuove applicazioni (a mero titolo d’esempio e in maniera non esaustiva, citiamo lo studio e realizzazione di nuovi prodotti, processi o tecnologie o significati miglioramenti degli stessi; lavori sperimentali o teorici volti all’acquisizione di nuove conoscenze senza applicazioni o usi commerciali diretti; di progetti pilota destinati ad esperimenti tecnologici o commerciali). Non si considerano attività di ricerca e sviluppo le modifiche ordinarie o periodiche apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in corso, anche quando tali modifiche rappresentino miglioramenti.
A differenza della prima formulazione, contenuta nel Decreto Destinazione Italia, il “nuovo” credito d’imposta contenuto nella Legge di Stabilità 2015 non richiede la presentazione di un’apposita istanza in via telematica, ma è concesso in maniera automatica a seguito dell’effettuazione delle spese agevolate: sono state inoltre abolite una serie di limitazioni inizialmente previste in ordine al fatturato annuo aziendale e modificati i limiti alle agevolazioni concesse e alla spesa minima ammissibile.
Ecco in sintesi cosa prevede il credito d’imposta introdotto con la legge n.190/2014.